L'Italia si conferma uno dei paesi più longevi al mondo. Almeno su questo siamo i più bravi!

Purtroppo dietro questo primato si nasconde, però, una realtà più complessa che riguarda invece la condizione di autonomia degli anziani. Con una popolazione che invecchia rapidamente, comprendere quanti anziani siano autosufficienti e quanti necessitino di assistenza è fondamentale per pianificare politiche sanitarie e politiche sociali adeguate.

Bisogna avere lungimiranza verso il futuro e smetterla di governare solo l’emergenza.

Il quadro demografico italiano

Nel nostro Paese, gli over 65 rappresentano ormai quasi il 24% della popolazione totale, con circa 14 milioni di persone. Di questi, una quota significativa ha superato gli 80 anni, fascia d'età in cui le problematiche legate alla non autosufficienza diventano più frequenti.

Gli ultraottantenni in Italia sono circa 4,5 milioni e continuano ad aumentare.

Autonomia e non autosufficienza: cosa dicono i dati

Secondo alcune stime recenti, in Italia gli anziani non autosufficienti sono circa 3-3,5 milioni, pari a circa il 20-25% della popolazione anziana. Questo significa che circa tre anziani su quattro mantengono un buon livello di autonomia nelle attività quotidiane.

La perdita di autosufficienza non è distribuita uniformemente: mentre nella fascia 65-74 anni la grande maggioranza degli anziani è autonoma, dopo gli 80 anni la percentuale di non autosufficienti aumenta significativamente, superando il 40% negli ultraottantenni.

Quindi la sfida individuale è proprio quella di rimanere autosufficienti dopo gli 80 anni… se possibile.

Quali sono però i motivi di non autosufficienza?

Le principali cause di non autosufficienza includono:

  • Malattie neurodegenerative (Alzheimer e altre demenze)
  • Ictus e malattie cardiovascolari
  • Fratture e problemi osteoarticolari
  • Deficit sensoriali e motori legati all'età

Il carico assistenziale degli anziani non autosufficienti

La gestione degli anziani non autosufficienti rappresenta uno dei momenti più complessi da gestire per le famiglie italiane. Circa il 70% dell'assistenza è fornita da familiari, prevalentemente donne (figlie, nuore, mogli), mentre cresce il ricorso a badanti e assistenti familiari, con oltre 1 milione di lavoratori impegnati in questo settore. Questo, intanto la dice lunga sulla cultura dell’accudimento ancora in carico alle donne che rimangono colonna portane della società.

Le strutture residenziali (RSA e case di riposo) ospitano circa 300.000 anziani, un numero che rappresenta solo una piccola frazione dei non autosufficienti, evidenziando come la maggior parte dell'assistenza avvenga ancora a domicilio.

Le differenze territoriali in Italia

Esistono significative disparità tra Nord e Sud Italia. Le regioni settentrionali, pur avendo una popolazione mediamente più anziana, dispongono di una rete di servizi territoriali più sviluppata. Al Sud, dove la rete assistenziale pubblica è più carente, il carico ricade principalmente sulle famiglie. Alla base ci sono motivi culturali ma anche strutturali.

Le prospettive future e prossime difficoltà da affrontare

Le proiezioni demografiche indicano che entro il 2050 gli over 65 potrebbero rappresentare il 35% della popolazione italiana. Questo significa che il numero di anziani non autosufficienti potrebbe superare i 5 milioni, con conseguenze importanti sul sistema sanitario, previdenziale e sociale.

Per gestire questa transizione demografica, l'Italia deve affrontare diverse priorità: potenziare l'assistenza domiciliare integrata, sostenere economicamente le famiglie che si occupano di anziani non autosufficienti, aumentare i posti nelle strutture residenziali di qualità, investire nella prevenzione e nella promozione dell'invecchiamento attivo.

La questione degli anziani non autosufficienti non è solo un problema sanitario, ma una gigantesca sfida sociale che richiede un approccio integrato, coinvolgendo istituzioni, famiglie e comunità. Solo attraverso politiche lungimiranti sarà possibile garantire dignità e qualità di vita a una popolazione che invecchia, valorizzando al contempo il contributo che gli anziani autonomi continuano a dare alla società.