Con l’avanzare dell’età, si verifica un progressivo decadimento delle capacità psico-fisiche. Inoltre, a causa di cambiamenti nella sfera dell’emotività, con l’invecchiamento la persona ha la tendenza ad essere meno interessata a tutte quelle attività di carattere sociale e interattivo che contemplano il coinvolgimento di altre persone. Per l’anziano, la combinazione di questi fattori potrebbe favorire l’andare incontro ad un ritiro sociale. 

Il legame tra uomo e animale esiste da sempre. Verso gli anni 60’ del secolo scorso, alcuni studiosi, hanno iniziato ad osservare i miglioramenti di alcuni bambini con problemi del neurosviluppo in seguito all’interazione con animali domestici. Circa un decennio dopo, si è iniziato ad osservare miglioramenti simili anche nelle persone anziane. 

La Pet Therapy ha iniziato a diffondersi come terapia non farmacologica in seguito ad una serie di studi condotti da professionisti della salute mentale che, nella loro pratica clinica, avevano rilevato i benefici che gli animali da compagnia portavano nei pazienti con difficoltà psicologiche, psichiatriche e fisiche.

Dal 2003, la Pet Therapy è riconosciuta in Italia come cura ufficiale dal Servizio Sanitario Nazionale. Viene erogata in alcuni reparti di strutture ospedaliere, in residenze protette ma anche in RSA e case di riposo e si può declinare in diversi modi. Il primo è la Terapia Assistita con gli animali (TAA) che consiste in un intervento terapeutico personalizzato, su apposita prescrizione medica, per persone che necessitano di una riabilitazione di disturbi fisici, cognitivi, emotivi e relazionali e relativi alla sfera psicomotoria. Un esempio di TAA può essere la riabilitazione fisica dopo un infortunio. Il secondo è l’Educazione Assistita con gli Animali (EAA) che consiste in un intervento educativo personalizzato con l’obiettivo di promuovere le risorse e le potenzialità individuali. Un esempio di EAA può essere attuata nei contesti in cui sono richiesti lunghi ricoveri ospedalieri e dove sono presenti difficoltà comportamentali e di adattamento. Infine, esiste l’Attività Assistita con gli Animali (AAA) che si riferisce ad un intervento di tipo ludico e ricreativo con lo scopo di promuovere la socializzazione. In quest’ultimo caso, la relazione con l’animale diventa un mezzo per stimolare cognitivamente ed emotivamente la persona.

Nel lavoro con gli anziani, solitamente, le pratiche più indicate sono l’Educazione Assistita con gli Animali e l’Attività Assistita con gli Animali. Quest’ultima, in particolare, sembra avere ottimi risultati nelle persone con demenza e malattia di Alzheimer.

Quali sono i vantaggi della Pet Therapy per gli anziani?

Spesso, nel lavoro con le persone anziane la scelta ricade su cani o gatti ugualmente anziani. Infatti, i cuccioli tendono ad essere troppo attivi, mentre un animale anziano consente alla persona di godere dei ritmi di vita del tutto simili a quelli dell’animale. Il fatto che si venga a creare una sintonizzazione tra l’anziano e l’animale consente un notevole beneficio di carattere psicologico, in quanto l’anziano stesso si sentirà fondamentale per l’animale. Inoltre, attraverso la pratica del prendersi cura, la persona anziana è stimolata a muoversi, magari facendo una passeggiata o anche semplicemente occupandosi della pulizia degli spazi abitati dall’animale. A tal proposito, azioni come la cura degli spazi dell’animale, il dare da mangiare hanno degli effetti benefici anche sulla memoria che viene stimolata.

Trascorrere del tempo con un animale domestico è utile per combattere la solitudine e l’isolamento, portando conforto e compagnia, riducendo lo stress e promuovendo la salute e il benessere generale. Sono numerosi gli studi che riportano delle vere e proprie modificazioni fisiologiche. L’atto di prendersi cura dell’animale aiuta a tenersi in forma con conseguenti benefici sull’umore. Inoltre, è possibile evidenziare un abbassamento della pressione sanguigna e quindi la diminuzione del rischio di ipertensione, un rallentamento del ritmo cardiaco e respiratorio. Infine, alcuni studi hanno rilevato anche una riduzione degli ormoni dello stress.

La dott.ssa Chiara Usai è specialista in "Neuropsicologia delle demenze" ed offre consulenza e supporto psicologico per pazienti e caregiver! Visita il sito web ufficiale per avere un supporto e maggiori informazioni: http://www.chiarausai.it/