
Il sogno di molti: svegliarsi ogni mattina con il sole delle Canarie che filtra dalla finestra, passeggiare sulla spiaggia in pieno inverno mentre in Italia nevica, e vivere con una pensione che alle Canarie vale molto di più. Ma trasferirsi a Tenerife dopo la pensione è davvero la soluzione perfetta per una terza età serena, o nasconde insidie che potrebbero trasformare il sogno in un incubo?
Come Geriatriko - Anziano Attivo, crediamo fermamente che ogni scelta di vita debba essere valutata con ottimismo ma anche realismo. Sfatiamo subito un cliché: non è vero che gli anziani debbano per forza rimanere immobili nel loro paesino di origine. Al contrario, un cambiamento ben ponderato può essere la chiave per una nuova stagione di vita piena di stimoli.
Il richiamo delle Canarie: più di un semplice clima
Tenerife attrae migliaia di pensionati europei ogni anno, e non è difficile capire perché. L'eterna primavera dell'isola, con temperature che oscillano tra i 18 e i 28 gradi tutto l'anno, rappresenta un toccasana naturale per chi soffre di dolori articolari, reumatismi o semplicemente non sopporta più gli inverni rigidi.
Ma il clima favorevole è solo la punta dell'iceberg. Il costo della vita più basso rispetto all'Italia continentale significa che la pensione può garantire uno standard di vita superiore. Un appartamento con vista mare, che in Riviera costerebbe cifre proibitive, a Tenerife diventa accessibile. I prezzi dei generi alimentari, dei trasporti e delle utenze sono generalmente più contenuti.
L'assistenza sanitaria spagnola, inoltre, è riconosciuta tra le migliori d'Europa. Con la tessera sanitaria europea, i pensionati italiani possono accedere al sistema sanitario pubblico canario, che vanta ospedali moderni e specialisti qualificati.
La realtà dietro la cartolina: sfide concrete da affrontare
Tuttavia, trasferirsi a Tenerife non significa traslocare in un resort a cinque stelle. Le sfide pratiche sono numerose e concrete.
La barriera linguistica rappresenta il primo ostacolo. Anche se molti servizi turistici parlano inglese o italiano, per le questioni burocratiche, sanitarie o legali, la conoscenza dello spagnolo diventa fondamentale. Imparare una nuova lingua a settant'anni non è impossibile, ma richiede impegno e costanza.
L'isolamento sociale è un rischio reale. Lasciare la rete di amicizie costruita in una vita, i legami familiari e le abitudini consolidate può portare a una solitudine inaspettata. Le comunità di expatriates esistono, ma non sempre si integrano facilmente con la cultura locale.
Le questioni burocratiche possono trasformarsi in un labirinto. Trasferire la residenza, gestire le pratiche fiscali tra due paesi, organizzare i trasferimenti bancari regolari della pensione: tutto richiede pianificazione meticolosa e spesso l'aiuto di consulenti specializzati.
Il lato nascosto: quando il paradiso mostra i denti
Tenerife non è immune dai problemi tipici delle destinazioni turistiche. L'overtourism ha portato a un aumento dei prezzi negli immobili, specialmente nelle zone più ambite. Quello che sembrava un mercato immobiliare conveniente può rivelarsi più costoso del previsto.
La sanità privata diventa spesso necessaria per evitare liste d'attesa del sistema pubblico, aggiungendo costi non preventivati. I medicinali specifici potrebbero non essere disponibili o richiedere prescrizioni particolari.
L'isolamento geografico dell'isola significa che tornare in Italia per emergenze familiari o visite mediche specialistiche comporta costi e tempi significativi. La dipendenza dai voli può trasformarsi in un problema, specialmente durante i picchi turistici o le emergenze meteorologiche.
Chi può davvero farcela: il profilo del pensionato "canario"
Non tutti i pensionati sono adatti alla vita canaria. Chi ha maggiori probabilità di successo?
Il pensionato flessibile, che vede il cambiamento come un'opportunità di crescita piuttosto che una minaccia. Chi ha competenze linguistiche di base o la voglia di impararle. Chi possiede una pensione sufficientemente robusta da coprire anche gli imprevisti e i costi aggiuntivi del primo periodo.
Fondamentale è avere una rete di supporto già pronta: amici che hanno fatto il passo prima, consulenti fidati, contatti con la comunità italiana locale. Chi parte "al buio" rischia di trovarsi in difficoltà serie.
Le alternative intelligenti: testare prima di decidere
Prima di vendere casa e trasferirsi definitivamente, esistono strategie più prudenti. Affittare per lunghi periodi durante l'inverno, mantenendo la residenza italiana, permette di testare il territorio senza bruciare i ponti.
Molti pensionati scelgono la formula ibrida: sei mesi a Tenerife durante l'inverno e sei mesi in Italia durante l'estate. Questo approccio permette di mantenere i legami sociali italiani mentre si gode il clima canario nei mesi più difficili.
Un'altra opzione è il trasferimento graduale: iniziare con periodi di prova sempre più lunghi, costruendo passo dopo passo la rete di contatti e la conoscenza del territorio.
I costi nascosti: fare i conti in tasca al sogno
Trasferirsi a Tenerife comporta costi iniziali spesso sottovalutati. Oltre al trasloco internazionale (che può costare migliaia di euro), bisogna considerare le spese legali per l'acquisto o l'affitto di una casa, i depositi cauzionali, l'allacciamento delle utenze.
Le tasse rappresentano un capitolo complesso. Dopo 183 giorni di residenza alle Canarie, si diventa fiscalmente residenti in Spagna, con tutto quello che comporta in termini di dichiarazioni e adempimenti fiscali.
I trasporti per mantenere i contatti con l'Italia hanno un costo: voli, bagagli extra, eventuale mantenimento di un'auto in Italia. Le spese mediche private, spesso necessarie per evitare attese, possono essere significative.
La ricetta del successo: pianificare con intelligenza
Chi vuole davvero trasferirsi con successo a Tenerife deve seguire un approccio metodico. Prima di tutto, visitare l'isola in diversi periodi dell'anno, non solo durante la stagione migliore. Conoscere il Tenerife di gennaio e quello di agosto, il nord piovoso e il sud ventoso.
Studiare lo spagnolo prima di partire, almeno a livello base. Frequentare i corsi online, guardare film spagnoli, abituarsi alla lingua.
Consultare esperti: commercialisti che conoscono la fiscalità internazionale, avvocati specializzati in diritto immobiliare canario, medici che possano valutare l'adeguatezza del sistema sanitario locale alle proprie esigenze.
Costruire una rete prima di arrivare: gruppi Facebook di italiani a Tenerife, associazioni culturali, circoli ricreativi. L'isolamento sociale è il nemico numero uno del pensionato expatriate.
Tenerife vs altre destinazioni: il confronto che nessuno fa
Tenerife compete con molte altre destinazioni per pensionati: Portogallo, Malta, Costa del Sol. Ogni destinazione ha pro e contro specifici.
Il Portogallo offre agevolazioni fiscali molto interessanti per i pensionati stranieri, ma il clima è meno stabile. Malta ha il vantaggio della lingua inglese ma costi immobiliari molto alti. La Costa del Sol è più vicina all'Italia ma più affollata di turisti.
Tenerife mantiene il suo appeal per il perfetto equilibrio tra clima, costi, servizi e accessibilità. Ma la scelta deve essere personalizzata sulle proprie esigenze specifiche.
Storie vere: chi ce l'ha fatta e chi è tornato
Mario e Giulia, pensionati milanesi, si sono trasferiti a Los Cristianos nel 2019. Oggi gestiscono un piccolo bed & breakfast e non tornerebbero mai indietro. Il loro segreto? Tre anni di preparazione, corsi di spagnolo, e una rete di amici già consolidata.
Franco, ex dirigente romano, è tornato in Italia dopo due anni. Il clima perfetto non è bastato a compensare la mancanza dei nipoti, le difficoltà burocratiche e i problemi di salute che richiedevano specialisti non disponibili sull'isola.
Le storie di successo hanno sempre in comune una preparazione accurata, aspettative realistiche e la capacità di adattamento. I fallimenti spesso derivano da decisioni impulsive e aspettative troppo romantiche.
E allora? Il verdetto finale
Trasferirsi a Tenerife dopo la pensione non è né un sogno irrealizzabile né una trappola per ingenui. È una scelta seria che richiede preparazione, realismo e coraggio.
Per alcuni rappresenta davvero la chiave di una terza età più serena, attiva e gratificante. Per altri può trasformarsi in una fonte di stress e complicazioni impreviste.
La formula magica non esiste, ma un approccio graduale, una preparazione accurata e la disponibilità a mettersi in gioco possono fare la differenza tra un sogno realizzato e un esperimento fallito.
Come sempre in Geriatriko - Anziano Attivo, crediamo che ogni anziano attivo debba avere il coraggio di inseguire i propri sogni, ma con la saggezza di farlo nel modo giusto. Tenerife può aspettare: meglio arrivarci preparati che pentiti.